CURA, TERAPIA ED INTERVENTO PER IL DITO A MARTELLO

Cos’ è il dito a martello? E’ la rottura del tendine estensore in prossimità della terza falange (la punta del dito), è quasi sempre di origine traumatica; le persone più affette sono le casalinghe ed è un infortunio frequente anche nei praticanti gli sport da contatto (pallacanestro, rugby, pallanuoto ecc.)

I disturbi: chi ha subito questo tipo di trauma è impossibilitato ad estendere totalmente il dito, pertanto ha un grave deficit funzionale ed estetico inoltre il dito diventa dolente ed è sufficiente anche l’urto più banale a procurare dolorose fitte.

Cura: la soluzione può essere ono chirurgica ma prevede di immobilizzare il dito per almeno 6 settimane in iperestensione (con l’ultima falange rivolta all’insù!) oppure può essere è chirurgica maggiormente indicate ove sia presente un frammento osseo distaccato.
Nel trauma recente si inserisce un mezzo di sintesi o “chiodino” (detto filo di K) per immobilizzare l’articolazione e fare in modo che si instauri autonomamente il processo riparativo del tendine ed dell’eventuale frammento osseo avulso.
Nel trauma di vecchia data si inserisce un mezzo di sintesi “chiodino” (detto filo di K) per immobilizzare l’articolazione inoltre si provvede a suturare chirurgicamente il tendine, così da facilitare il processo riparativo che senza la sutura sarebbe ormai impossibile.

LESIONE TRATTATA CON IMMOBILIZZAZIONE A “MEXICAN HAT” PRIMA E DOPO IL CEROTTAGGIO IN IPERESTENSIONE

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